mercoledì 23 novembre 2011

Penalty


Vertice dell'area piccola, difesa rientrata. 
Occupare gli spazi, rimanere molto larghi. 
La superiorità numerica, affondare sulle fasce. 
Provare il tiro da posizione estremamente angolata. 
Gioco all'indietro, sbaglio, il ritmo non riprende. 
Non ho un ruolo definito, attacco più che posso il tempo perso. Slalom, manca la forza, la giusta precisione. 
Non riesco ad avere un rendimento ottimale, i sacrifici, gli automatismi. 
Gioco in anticipo, non mollo, in scivolata. 
Non mi lamento dello sgambetto, non protesto per l'intervento scorretto. 
Ho grandi capacità di recupero difensivo, sulle gambe dell'avversario. 
Cerco la coordinazione, ma c'è scarsa potenza. 
Non inquadro il bersaglio, buono il controllo, punizione e ammonizione. 
Fallo. 
Sono scoperto sugli esterni, resto ultimo in velocità. 
Sono a terra, il gioco è fermo. 
Azione di rimessa non favorevole, metà campo libera. 
Due minuti ancora di recupero, non trovo nessuno. 
Sono sotto, cross, stacco, deviazione. 
Cercavo l'angolo basso, colpo di tacco, soluzione di fino. 
Terzo minuto di recupero, tutti dentro l'area, ultima chance.
Penalty.
Calcio male.
Sopra la traversa.
La Finale finisce qui.

(liberamente ispirato alla finale Italia-Brasile, USA 94. dedicato a Roby Baggio, l'ultimo mio mito del calcio italiano)

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